La rivoluzione culturale prodotta dalla nascita dei modelli comportamentali emergenti in epoca 2.0 è stata assimilata spesso a quella rappresentata dalla nascita di internet. In realtà ci troviamo di fronte ad una riforma culturale ancora più vasta. Dal mio punto di vista, infatti, è molto più vicina alla invenzione (o dovrei meglio dire re-invenzione) della stampa a caratteri mobili.
L’invenzione dei caratteri mobili metallici per la stampa, attribuita a Johann Gutenberg, attivo nella città tedesca di Mainz alla metà del XV secolo, rappresentava, per i tradizionali monopolisti del sapere, una seria minaccia: la stampa consentiva un accesso privilegiato e diretto a nuove idee, spesso di carattere riformatore o rivoluzionario; forniva gli strumenti per accedere a nuovi modi di pensare e consentiva ad un numero sempre maggiore di individui di riflettere in modo critico ed autonomo sulle istituzioni consolidate e sulle verità religiose. Furono queste le ragioni che spinsero l’intellighenzia dell’epoca a condannare ed osteggiare la diffusione dei testi a stampa, che rischiavano da un lato di minare le basi della propria influenza, e dall’altro erano viste come fonte di testi corrotti e fallaci: “Est virgo hec penna, meretrix est stampificata” (“la penna è una vergine, la stampa una meretrice”).
Date le premesse, non è difficile delineare un parallelo tra la diffusione dei testi a stampa e la diffusione dell’uso delle tecnologie di social networking, tipiche del web 2.0.
Nel XV secolo emerse l’opportunità di approfondire le proprie conoscenze, confrontare fonti ed opinioni. Grazie alla diffusione dei testi fu possibile per gli studiosi basarsi sul lavoro dei propri predecessori, e la conoscenza ed il sapere divennero cumulativi. Furono questi sviluppi che consentirono a Copernico di rielaborare gli antichi calcoli di Tolomeo, invertendo le posizioni relative del Sole e della Terra, e di formulare una teoria eliocentrica.
Similarmente, l’avvento del social networking consente a individui di culture lontane e diverse un confronto virtualmente scevro da pregiudizi, fornendo le basi per una maggiore autonomia di critica e di pensiero. La produzione di conoscenza inoltre non è più a esclusivo appannaggio di pochi eletti, ma subisce una diffusione straordinaria accessibile ad ogni individuo, appartenente a qualsiasi cultura.
Il social networking rappresenta la prima possibilità in assoluto di leggere la Storia scritta dai vinti, e non solo dai vincitori.